Orari di apertura: lun – ven, 10:00 – 18:00. Sabato dalle 14:00 alle 17:00

Un passaggio speciale alla Limonaia di Villa Saroli per la mostra Investigating Xinjiang’s Network of Detention Camps di Killing Architects, presentata all'ultima Biennale di Architettura di Venezia. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Diritti Umani la mostra potrà essere visitata ancora una volta dal pubblico luganese dopo la permaneza all'Asilo Ciani.

Gli strumenti di analisi architettonica e spaziale sono stati fondamentali in una serie di recenti e innovativi progetti di giornalismo investigativo, consentendo di svolgere indagini che in precedenza non sarebbero state possibili.

Questi progetti godono oggi di molta attenzione in architettura, ma i metodi di lavoro, le sfide e le opportunità di collaborazione tra architetti e giornalisti non sono ancora estesamente comprese e realizzate.

L’installazione di Killing Architects Investigating Xinjiang’s Network of Detention Camps esplora questo aspetto utilizzando la loro recente indagine sulla rete di campi di detenzione costruiti dal governo cinese nello Xinjiang per la detenzione di massa dei musulmani. È stato quasi impossibile per i giornalisti viaggiare e lavorare efficacemente nello Xinjiang e la mancanza di accesso ha reso necessario che si ricorresse a metodi visivi e spaziali come le immagini satellitari, la modellazione 3D e l’analisi dei regolamenti edilizi delle prigioni cinesi.

All'interno della mostra sono presenti gli 8 cortometraggi Investigating Xinjiang’s Network of Detention Camps che illustrano il processo di realizzazione dell'inchiesta sullo Xinjiang e il modo in cui un giornalista, un architetto e uno sviluppatore hanno lavorato insieme per realizzare questo lavoro.

Per approfondire https://www.killingarchitects.com/venice-biennale-exhibition

Investigating Xinjiang’s Network of Detention Camps

Killing Architects

in collaborazione con Fondazione Diritti Umani

Collaboratori tecnici
Megha Rajagopalan, Christo Buschek, Shumi Bose, Jan Rothuizen, Ekaterina Anchevskaya, Zachary Sigelko, Anna Moreno

Con il sostegno aggiuntivo di
Creative Industries Fund NL